Le origini di Rapolla risalgono al X sec. quando in queste terre si stabilì un gruppo di monaci basiliani che fecero erigere un convento. Nel 1042 il paese divenne una fortezza normanna prima di esser distrutta nel 1187 dai Melfitani e ricostruita subito dopo da Guglielmo il Buono.
Di notevole interesse è la Cattedrale costruita nel XII sec. con portale in stile romanico e con campanile del 1209. A Rapolla è stato rinvenuto un interessante sarcofago romano custodito attualmente nel Museo Nazionale di Melfi. Il paese è noto per la produzione vinicola, che viene conservata nelle cavità di tufo vulcanico del parco urbano delle Cantine, e per quella olivicola. Inoltre è una località termale relativamente recente: le sorgenti d’acqua termale sono state scoperte solo agli inizi dell’Ottocento, mentre lo stabilimento nasce nel 1961. Le Terme di Rapolla sono alimentate da due sorgenti di acqua: sgorgano in contrada Orto del Lago e sono classificate come minerali, acidulo-ferruginose e salso-sulfureo-bicarbonato- alcaline. Da queste si ottiene il fango terapeutico.
Rapolla nel Parco
Il 12,6% del suo territorio comunale, circa 374 ettari, rientra all’interno del Parco. Il principale centro abitato sorge su un crinale degradante ad Est, delimitato a Nord del torrente Melfia (nell’area delle fonti termali) e a Sud del torrente Ontrolmo (laddove è stato istituito e realizzato il Parco Urbano delle Cantine). Nel parco sono comprese aree castanicole di pregio con arboreti nuovi e storici, oltre a oliveti e vigneti di altissima qualità: il vitigno malvasia raggiunge vette d’eccellenza. In un dirupo, visibile lungo la strada che conduce alla stazione ferroviaria, si cela la suggestiva “Chiesa del Crocifisso”, eretta su una laura basiliana in seguito utilizzata dai benedettini. All’interno delle nicchie si trovano i resti di affreschi (XIII sec.) raffiguranti Cristo in trono, la Madonna, San Benedetto, Roberto d’Angiò e Sancia d’Aragona.